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Il miglior modo di finire una guerra regionale è vincerla

Ciò che Israele è riuscito a realizzare nelle ultime due settimane sarà oggetto di studio a lungo da parte degli storici militari. In una serie di brillanti operazioni – iniziate con l’esplosione simultanea dei cercapersone criptati appartenenti ai comandanti di Hezbollah e culminate con il colpo di grazia di venerdì che ha eliminato il leader dell’organizzazione, Hassan Nasrallah, e il resto del suo alto comando – Israele è riuscito a decapitare l’intera leadership dell’esercito terroristico più temibile del pianeta. Così facendo, ha ignorato i consigli dei suoi alleati occidentali e ha sconvolto radicalmente gli equilibri di potere in Medio Oriente.
La guerra di Hezbollah non è solo contro Israele. Ha sulle mani anche sangue americano, siriano e libanese.
Ricordiamo che nel 1983 il gruppo uccise 241 militari con un’enorme bomba nella caserma dei Marines a Beirut. L’organizzazione è stata anche responsabile dell’attentato del 1994 al Centro Culturale AMIA di Buenos Aires, in cui furono uccise 85 persone innocenti. Nel 2012, Hezbollah ha bombardato un autobus con giovani turisti israeliani nel porto di Burgas, in Bulgaria, provocando cinque morti e 32 feriti.
Ma la campagna più sanguinosa di Hezbollah è stata riservata alla Siria, dove è diventato la truppa d’assalto del tiranno del paese, Bashar al-Assad, durante la brutale repressione di una rivolta democratica. Le forze di Hezbollah hanno guidato le operazioni di terra durante l’assedio di Aleppo, una campagna feroce nel 2015 e nel 2016 che ha affamato l’antica città e ne ha ridotto la maggior parte in macerie.
Il giorno dopo il pogrom di Hamas del 7 ottobre, Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi e missili sul nord di Israele, sfollando fino a 100.000 israeliani. Quasi un anno dopo, quelle persone non hanno potuto tornare alle loro case.
Con questo tipo di conto da macellaio, si potrebbe pensare che la risposta del mondo civilizzato alla notizia della morte di Nasrallah sia di giubilo. Ma i leader occidentali hanno risposto con reticenza. In questo hanno rivelato la loro profonda confusione riguardo al nemico. Non è uno stato-nazione, un gruppo terroristico e nemmeno un’ideologia. Da Washington a Parigi, sembrano credere che il vero nemico sia l’escalation.
The Free Press, 29 settembre 2024

Vedi anche: https://www.understandingwar.org/sites/default/files/Hezbollah_Sullivan_FINAL.pdf

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