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ATTACCHI PREVENTIVI

ATTACCHI PREVENTIVI

La notizia dell’attacco preventivo israeliano in Libano 15 minuti prima del lancio dei missili programmato da parte di Hezbollah ripropone alla memoria una storia italiana in cui degli ebrei ebbero un ruolo fondamentale.

Nel giugno del 1918, con le truppe italiane che erano schierate sulla linea del Piave dopo Caporetto, l’impero austro-ungarico progettò una spallata definitiva, che sarebbe passata alla storia come “battaglia del solstizio”. L’intelligence italiana seppe dei piani e anche precisamente l’ora dell’attacco. Il responsabile dell’artiglieria italiana poco prima dell’ora sferrò un micidiale bombardamento di “controreazione anticipata”, che contribuì in modo significativo a indebolire l’avversario.

Che c’entrano gli ebrei? Il comandante dell’artiglieria era Roberto Segre (figlio del capitano Segre di Porta Pia e nonno del pilota dell’IDF caduto in Siria nella guerra dei Sei Giorni), a eseguire l’ordine fu Ettore Ascoli, ebreo anconetano (che sarebbe morto nella Resistenza), e a fornire le informazioni dell’intelligence fu Cesare Finzi, che era figlio di un nobile cristiano che non l’aveva riconosciuto e che portava il cognome della madre.

Ovviamente anche dall’altra parte del fronte di ebrei in divisa ce n’erano tantissimi. Ma questa è un’altra storia.

Riccardo Di Segni