….i rapiti nel pogrom del 7 ottobre fossero i primi turisti in visita alla “Gaza” immaginata da Trump: tutti trasferiti nei resort americani.
In un telegiornale di ieri sera, infatti, si è percepito che dopo aver visto le condizioni dei tre ostaggi liberati Sabato scorso 8 febbraio, era opportuno che la C.R.I. andasse a visitare i superstiti per controllarne le condizioni di salute.
Continua così, questa odiosa sceneggiata sulla pelle di questi poveri esseri umani e lo scenario sempre più fantascientifico che Hamas inscena ad ogni consegna di ostaggi.
Tutto mira a dimostrare il volto umano di questa organizzazione terroristica che ha fatto breccia nei teneri cuori degli occidentali.
Le scene trasmesse in diretta dimostrano, invece, che non è cambiato nulla da come e quando andarono al potere Hitler in Germania e Mussolini in Italia e come c’è andata Hamas a Gaza: tutti eletti in elezioni democratiche con la sentita partecipazione di gran parte della popolazione.
Anche stamattina si è appreso che un numeroso e agguerrito manipolo di civili libanesi ha aggredito il contingente UNIFIL, ferendo abbastanza seriamente un vicecomandante nepalese, accusando la forza ONU di voler controllare e imporre ad Hetzbollàh il disarmo e il suo allontanamento dai confini. Questi gruppi, quindi, non agiscono isolati, ma hanno il consenso della popolazione e di questo si deve tenere conto.
Ennesima dimostrazione della monolicità del gruppo etnico che occupa Gaza. Del resto è impossibile immaginare uno scenario diverso, poiché in diciotto anni (dal 2005 al 2023) dal valico di Rafah o dai tunnel già costruiti, sono passate diciottomila tonnellate di materiale strutturale edile (cemento, ferro, acqua depurata), con un movimento di camion, talpe per scavare in profondità, pozzi perforanti, materiale bellico, di cui almeno centomila missili, senza che la popolazione tutta non ne fosse a conoscenza, mentre i servizi di Israele sembravano colti di sorpresa.
Im questo quadro la C.R.I. pareva avere un alibi formidabile: i soliti scontri di frontiera, nessun rapito, insomma situazione al limite dell’equilibrio tattico.
Ma dopo c’è stato il 7 ottobre e non è ammissibile pensare che dopo i massacri, gli stupri, le evirazioni degli uccisi e dei rapiti, alla C.R.I. non sia venuto neanche un dubbio.
Ci sono voluti 500 giorni di guerra e l’esibizione di sei larve umane a far venire in mente ai dirigenti della C.R.I. che forse c’era qualcosa che usciva dalla logica di una guerra tra Stati.
Le ultime sceneggiate hanno mostrato, nella più nuda crudezza, che i combattenti di Hamas, finora, non abbiano mai combattuto se non in abiti “civili” aumentando a dismisura il numero dei morti cibvili, appunto; il che ha contribuito in maniera determinante a far apparire Israele come uno stato canaglia.
Le uniformi, lucide e stirate a nuovo, mostravano ancora (detto metaforicamente, il cartellino dei negozi di acquisto): ma questo basta a giustificare la Croce Rossa, che anche oggi ha mostrato il funzionario di turno (donna) firmare la presa in carico di uomini provati da 500 giorni di torture e segregazione…?
Evidentemente no, eppure il mondo ha potuto “apprezzare” la magnanimità apparente di Hamas, giustificando l’assenza del personale della stessa C.R.I.. nell’eseguire quelle verifiche che i regolamenti internazionali consentono.
Senza ombra di dubbio, il comportamento di questo organismo di tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, fa si che tutto l’apparato ONU vada rivisitato.
A chi è venuta in mente la malsana idea di creare l’UNRWA…? Perché i profughi, che è sbagliato tuttora chiamare palestinesi, si trasmettano di padre in figlio lo status di profughi…? Profughi da che…? Da una loro fuga volontaria dal confine verde che delimitava lo Stato di Israele nel 1947…?
Se non si dà una risposta a questi elementari quesiti, non si verrà mai a capo di nulla e i periodi di tregua continueranno ad essere l’intermezzo tra una guerra e la successiva.
Infine, a fronte del rilascio di tre scheletri umani per volta, escono a centinaia dalle carceri israeliane individui in carne, ben trattati, neolaureati, tutti padroneggianti la lingua ebraica, ma soprattutto in grado di riprendere la lotta armata: ne sono testimone i più recenti arresti, che hanno visto la cattura di persone che hanno ripreso subito l’attività… nemmeno il tempo di un amen…!!!