DUE POPOLI, DUE STATI: IL NODO GORDIANO
L’intricata vicenda medio orientale, a sentire chi ne parla (spesso a vanvera) in quest’ultimo anno, sarebbe risolvibile negoziando la pace tra i terroristi di Hamas e lo Stato di Israele. Quando non sanno più che dire si affidano allo spot pubblicitario “due popoli, due stati” e la coscienza è salva.
In genere, per risolvere un problema bisogna avere le idee chiare sul quesito posto e poi con dati e procedimenti certi alla mano si procede.
Ci sono molti morti di mezzo, purtroppo, e questo può sviare un po’ la questione; ma questo è valido per l’uomo della strada, non può valere per i politici che, sia pure da ignoranti della storia dovrebbero come minimo fare i conti col presente.
Sulle vicende pregresse torneremo dopo, mentre cerchiamo di inquadrare la faccenda oggi: tralasciando per un momento la Cisgiordania per guardare solo a Gaza impostiamo il problema.
Esistono due entità, una è lo Stato di Israele, proclamato e riconosciuto fin dal 1947 indipendente e sovrano, l’altra è la striscia di Gaza, che non si è mai proposta come stato indipendente, abitata da profughi e governata da un gruppo terrorista che però dispone di un aggiornatissimo Ministero della Salute.
Israele ha abbandonato Gaza nel 2005, riconoscendole l’autonomia e l’autodeterminazione, mentre Hamas ha uno statuto che al primo articolo definisce il suo mandato: non avere nessun rapporto pacifico con l’entità sionista e perseguirne, anzi, il suo annientamento.
Questo è un fatto che gli zombies del mantra “due popoli, due stati” proprio non capiscono: è un ossimoro, ma evidentemente già questa parola sembra sconosciuta e indigesta allo stuolo di anime pie. Infatti, le due entità si fanno la guerra almeno dal 1973.
Aggiungiamo che i Gazawi e Al Fatah (Abu Mazen, per capirci, che vive protetto dallo Shin Beth) si odiano tanto quanto odiano Israele e quindi la proclamazione del primo stato “palestinese” era fattibile; perché non si è proceduto in tal senso…?
La risposta, per me, è chiara da sempre: i Gazawi sono gli eredi veri dei filistei e hanno sempre costituito un’unità a sé stante, con prerogative del tutto autonome e diverse, durate caparbiamente nei secoli.
Ci sarà pure un motivo per cui tutti gli Imperi, compreso quello ottomano, che è l’ultimo, abbiano sempre sfuggito questa “entità”; nella cartina di Adriano (163 d. Ch.) Gaza non faceva parte dell’entità territoriale della Palestina che invece unificava la Giudea e la Samarìa, ragion per cui i palestinesi erano cristiani copti, armeni, ebrei, musulmani ognuno nel suo villaggio.
Quindi le anime candide, soprattutto occidentali, nel ripetere lo spot pubblicitario “due popoli, due stati” altro non fanno se non aggrovigliare il nodo della faccenda, vantandosi invece di risolvere la questione, senza tener conto che la fata turchina vive solo nelle favole e non basterebbe neanche la bacchetta magica.
Ora arriva Trump con una proposta che spiazza tutti e che è e sarà oggetto di critiche, risate, preoccupazioni, intenti, tragedie vere o annunciate, anche qui dimostrando la grande ignoranza della storia che regna sovrana.
Per concludere ricorriamo alla storia che si fa leggenda e facciamoci guidare da Alessandro Magno, che, non ostante le sue capacità e il suo coraggio aveva bisogno di conferme divine per poter affrontare l’Impero di Persia.
Si rivolse dunque a un oracolo che gli predisse che se fosse riuscito a sciogliere il nodo gordiano (cioè un nodo che impediva i movimenti di un carro nella città di Gordio) sarebbe diventato invincibile.
Alessandro si recò in quella città e non provò nemmeno a districare la fune, ma subito estrasse la spada e lo recise con un sol colpo.
Per tornare all’attualità, fermo restando che tutte le opinioni sono ammissibili finché restano tali, arriva Trump che deve affrontare questo nodo: ha ascoltato tutti, Netanyahu compreso, e ha formulato una proposta, tagliando il nodo: svuotare Gaza e ricostruirla.
Sembra una battuta, ma è l’unico sistema per distruggere la rete di cunicoli: chi garantirebbe chi se fosse Hamas stesso a gestire la ricostruzione di Gaza…?
Per ora, mi fermo qui, in attesa di eventi nuovi.