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La spada del Pashà

La spada del Pashà

Ove si tratta della vita di Rabbi Avraham Azulay Ben Mordechai, narrata dal nipote Chaim David Azulay Rabbino di Livorno.

Perché immense sono state le sofferenze degli israeliti nelle terre di occidente, ma anche immense sono state nelle terre del Sultano. Narriamo qui la vira meravigliosa del nostro Divino Maestro Rabbi Avraham Azulay di benedetta memoria.

Perché Azul in portoghese significa Azzurro che è il colore del Cielo, ed è il colore del vessillo d’Israele.

IL MEKUBAL Nostro Maestro Rabbi Avraham Azulay זצוקלה”ה

Rabbi Avraham ; Azulai nacque nell’anno 5330 (1570 E.V.) e salì al mondo celeste nell’anno 5404 (1643). Egli fu un a kabalista trisnonno del Nostro Maestro il HiDAH. Rabbi Avraham nacque da Rabbi Mordechai Azulai, in Fez in Marocco , da una famiglia che secondo la tradizione orale veniva dalla Castiglia in Spagna. Nell’anno 366  a causa delle sventure che capitarono agli ebrei di Fez dai loro concittadini musulmani, e così carestia e pestilenza, decisero l’Aliah verso Erez Israel. Sulla via per Israele, la nave affondò, egli si salvò e come segno di ringraziamento verso Kadosh Baruch Hu decise da allora di firmarsi con la forma di una nave.

Arrivando in Erez Israele, dimorò a Hevron. Nell’anno 1619 (5379) lasciò la città per andare a Yerushalaim. A causa della pestilenza che imperversava a Hevron .Dopo un periodo a Yerushalaim, arrivò la pestilenza anche lì allora fuggì dalla città per dimorare un periodo di tempo nei dintorni di Hevron , lì fece voto che se fosse ritornato a Hevron per i suoi meriti, avrebbe lì pubblicato nuovi studi Torah che aveva scritto in quegli anni,  “Breve ragionamento e altri lavori” Si salvò per andare altrove, quando passò la peste andò a Gaza.

A 19  anni passò Rabbi Avraham di andare lì, e lì scrisse il suo libro HESED AVRAHAM in cui trasmette la Sapienza segreta e la Torah Nascosta, detta popolarmente Kabalah, per ricordare la Pietà del S.gnore Benedetto Egli Sia, , e il libro BAALE’ BERIT AVRAHAM in cui spiega i 24 libri della Torah dei Profeti, degli Scritti. In quella città c’era allora Rabbi Israel Nigra come Rabbino della Comunità ebraica. Che allora scrisse una breve poesia per onorare uno dei suoi libri. Con la fine della pestilenza a Hevron, lì andò per tutti i suoi anni di vita.

Imparò la Torah kabalistica presso Rav Haim Vital, e anche con suo figlio Rabbi Shemuel Vital.  Studiò molto anche le teorie Kabaliste di Rabbi Moshè Cordovero.

Seguendo il libro OZAROT HAIM, Rabbi Avraham Azulay e Rabbi Yaacov Zemah viaggiarono fino alla tomba di Rabbi Haim Vital, di Benedetta Memoria per pregare sulla sua tomba e rilevare  da lì i libri nascosti  e seppelliti , che completavano la grande opera “L’ALBERO DELLA VITA”. Uno dei libri usciti era nominato OZAROT HAIM che è in se stesso l’ultimo libro dello ETZ HAIM. Nei suoi libri a volte si fa luce sulle Yeshivot che erano in Erez Israel,

Un aneddoto biografico

Sui particolari del racconto, che troviamo anche nel libro Zikron Yerushalaim, secondo l’autore, nell’anno 1643 . Un Pashà venne da Istanbul per visitare a Hevron la Grotta di Machpelah, e quando sbirciò all’interno alla grotta sotterranea, cadde la sua spada nella grotta. Il Pashà fece scendere i suoi servi nella grotta per mezzo di corde, ma morirono prima di riuscire a raggiungere la spada.

A causa di ciò il Pashà decretò contro gli ebrei che entrassero a prendere la spada dalla grotta. Gli ebrei tirarono a sorte, e il Rav Azulay fu scelto per realizzare il compito. Egli si immerse nel Mikwe e durante la notte studiò Torà e Kabalah. Al mattino domandò ai compagni che pregassero per lui che

all’interno. Dopo avere trovato la spada la legò a una corda perché potesse ritornare alla superficie,  ed egli penetrò ancora più in profondità nella caverna, e vi vide Eliezer il servo di Abramo, che dietro di lui lo guidò nel Giardino dell’Eden, e lì vide i Patriarchi. Per la paura svenne, e dopo avere odorato profumi, sorse e parlò con i Patriarchi sulla causa della sua venuta.  Volle vedere cosa fosse il Giardino dell’Eden, e non voleva uscire di lì. I patriarchi gli dissero che non era possibile. “Esci e domani sarai insieme a noi”. Rav Avraham Azulai salì dalla grotta sulle corde, e tornò a casa felice, e tutta la notte cercò di fronte a lui i suoi colleghi nello studio della Torah e della Kabalah, e all’alba si immerse nel Mikwe, vestì la tunica di lino, disse lo Shemà Israel, e spirò.

Suo nipote Rav CHAIM YOSEF DAVID AZULAY (CHIDAH) ricordò questo racconto nelle sue opere.

Rav Avraham Azulai è sepolto a Hevron

La sua anima vive nel Giardino dell’Eden, insieme ai padri d’Israele

Luciano Baruch Tagliacozzo, Dottore in Studi Ebraici