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Il sogno di Hannah

IL SOGNO DI HANNAH

I sogni e l’ebraismo

Per la tradizione ebraica, il sogno anche di un uomo comune , è il sessantesimo della Profezia. Esiste nel Talmud Berachot, un vero e proprio libro dei sogni (Talmud Bavli Berachot 55 a). C’è qui anche una preghiera da dire appena alzati , andando in una Sinagoga , per rendere propizio un sogno di cui non si sa l’interpretazione.

I sogni degli ebrei possono essere strani o terribili: Daniele in sogno sogna quattro grandi mostri che escono dal mare. Isaia vede i Serafini come serpenti. In epoca più recente anche i Kabalisti come Chaim Vital, ci offrono sogni terribili e spaventosi.

Ma come dice lo studioso della Kabalah, Gerschom Scholem, sono tutte visioni al maschile.

Eppure ci sono tracce di visioni e sogni femminili. Proprio nel libro Shivchè Rabbi Chaim Vital , dove sono raccontati tutti i sogni e le visioni del grande Kabalista Chaim Vital Calabrese (1542-1620), è contenuto il sogno della moglie Hannah, avvenuto durante una forte febbre, in cui l’anima di Hannah sarebbe ascesa in cielo. Lasciamo la parola a Chaim Vital.

 

 

Il Sogno di Hannah

15.Nello stesso anno , mia moglie Hannah si ammalò gravemente e il giorno di Shabat era morente priva di coscienza per cui ci avvicinammo a lei per vederne l’uscita dell’Anima. Aprì la  bocca e disse la Berachà sugli alberi odorosi. Gli rispondemmo “qual’è la ragione di tale Berachà? Ed ella rispose con bassa voce :, “terra dolorosa! Sappi che ora la mia anima è andata al Gehinnom e ho visto che il fuoco che brucia è spento di Shabat e odorai molto il fumo del fuoco e dello zolfo , dopodiché la mia anima insieme ad altre anime andarono nel Giardino dell’Eden, al campo che è di fronte al Giardino dell’Eden, e lì vi sono alberi di mirto,  tali che il profumo buono fa passare l’odore di zolfo del Gehinnom, e allora ho detto la Benedizione sugli alberi profumati. Allora dopo di ciò mi sentii male di fronte a loro, e tornai nel Giardino dell’Eden per vedere il luogo dove sarebbe stato il mio sposo, e camminando nel Gan Eden, mi fecero entrare in  mezzo a un grande frutteto,, tutto piantato di alberi odorosi e fruttiferi di buoni frutti.  Nello stesso recinto, nel mezzo di esso c’è una fonte da cui sgorga acqua pura, e zampilla in un getto alto, attraverso cui sale le l’acqua che sgorga dal basso verso l’alto fino in aria e ricade tutto intorno, riempiendo la sorgente di tali acque.

Io dico loro perché queste cose? Ed essi mi hanno risposto: tali godimenti sono le anime dei bambini che sono morti nella loro prima infanzia, e sono sempre in piedi nelle sorgenti dei loro padri. Nel Gan Eden. Perché c’è un recinto e nel recinto c’è una scala in cui si sale al piano superiore, un livello più in alto da questo lato. Esso è come l’occhio di un’esedra che è interna al tetto. Lì sono quattro mura, e il quarto muro è aperto verso il bene celeste, in modo tale che si vedano da lì gli alberi del giardino.

E ho visto tanti Studiosi della Torah in questo piano superiore che ho ricordato, che sedevano e studiavano con il mio sposo. Vidi lì uno Studioso avvolto nel Talit sedente lì e gli domandai loro e mi risposero che questo era il Rav ASKENAZI RAV IZHAK (Luria) la sua memoria sia di benedizione, maestro di mio marito. E ho detto loro e anche lui ha studiato insieme a mio marito.

Dissi loro che anch’egli era della sua Scuola di fronte a lui. Mi dissero che lì nel Gan Eden per sempre era stabilita la Casa di Studio di mio marito.

Volli salire sulla scala per vedere il luogo del mio sposo che sedeva,  non lo riconobbi, mi dissero “non hai visioni del futuro che subentrerà,  persino della scuola superiore a tutte le scuole che erano nel recinto, e più di tutte di questo luogo destinato al tuo sposo”. Perché tutte le anime  erano in un posto destinato a tuo marito qui nel Gan Eden. Mi dissero : “Se tu non fossi stata  sua degna moglie non avrebbero posto di entrare nel recinto”.

Ecco vidi il Rav Ghedaliah Ha-Levy,  marito della sorella di mio marito, che saliva sulla scala, Vide il luogo di mio marito e si girò verso di me dicendo: “vai, scendi dalla montagna da qui perché non ti è permesso salire” e se ne andò.

Alla fine del discorso, Hannah tacque come all’inizio fino al mattino. Allora aprì gli occhi e tornò in piena coscienza e domandammo se aveva ricordato le cose che lei aveva detto  la notte dell’uscita di Shabat. Lei disse che non ricordava nulla. Ella aveva visto Rav Ghedaliah.

Proprio in quel giorno Rav Ghedaliah  era morto, e si era ricongiunto al suo popolo.”

 

Il Paradiso di Hannah

Nel distretto di Haifa dello Stato di Israele, in Galilea, c’è una graziosa cittadina di nome Pardes Hannah, il Giardino di Hannah. Essa è composta di casette basse, di solito a tetto spiovente, come se i capimastri che le hanno costruite volessero ricordare le case della Polonia o della Lituania da cui provenivano. È stata fondata ufficialmente nel 1929, ma gli i dal Palestine Jewish Colonisation Association, insediamenti ebraici precedenti  risalgono all’epoca ottomana su terra comprata da Yizchak Schlesinger, poi ceduta al KKL. Le case più antiche sono circondate da alberi alti, eucalipti, messi a dimora per evitare che la legge turca potesse espropriare le terre. È così denominata in onore di Hannah Primrose Rothschild, figlia di Amschel Rotschild. È sempre fiorita, tutto l’anno. Leggenda vuole che Benjamin Rotschild avesse donato i soldi per la costruzione di Zikron Yaacov, in onore del padre James e insieme di Pardes Hannah, con l’obbligo che qui la città fosse permanentemente fiorita.

Ecco gli alberi e le aiuole profumate che Hannah, la moglie di Chaim Vital aveva visto in sogno.

 

Luciano Baruch Tagliacozzo, Dottore in Studi Ebraici