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Izaak Babel I racconti di Odessa”, a cura di R. Platone, ed. BUR, 2020

La proposta di lettura è dedicata al genere narrativo oggi rappresentato da un’agile raccolta di 135 pp. Parliamo di sei affascinanti storie scritte da Izaak Babel negli anni ‘20 del ‘900, pubblicati insieme sotto il titolo “I racconti di Odessa”.  Non a caso l’attenzione cade sulla suggestiva figura del giornalista-drammaturgo ebreo, ormai classico, vissuto nella prima metà del XX secolo, poiché mai come ora ci sembra opportuna per evocare la radice comune delle identità ucraina e russa, oggi drammaticamente in conflitto, rappresentando con ciò l’auspicio di uno sviluppo che volga alla riconciliazione. L’ambientazione delle storie è, come suggerisce il titolo, quella di Odessa, bellissima e inquietante città affacciata sul Mar Nero, che nel secolo scorso era un fiorente porto mercantile e, in quanto tale, luogo straordinario di convergenze culturali, di gente e di lingue disparate. Racconti come Il Re, Gente di Odessa, il padre e Ljubka il Cosacco, tutte narrazioni piuttosto brevi, descrivono quasi invariabilmente l’anima popolare e dura della Città in cui si staglia il suggestivo scenario della locale giudecca. Il quartiere ebraico denominato Moldavjanka è di fatto il fulcro delle trame babeliane e viene restituito con dovizia di particolari, e studiato eccesso di colore, attraverso la descrizione dei caratteri tipici: rudi locandiere, trasportatori e commercianti, figure tal volta tenere, altre spietate, sulle quali domina il personaggio inquietante del giovane e prepotente malavitoso Benja Krik, il Re, che domina un rigoglioso traffico dell’illecito, soggetto assai presente in gran parte del libro. Lo stile narrativo è tipicamente espressivo, come nella tradizione di questa letteratura, ma con la peculiarità ulteriore dell’identità ebraica. Le associazioni e le similitudini frequenti che rasentano l’esagerazione  sono utili a sottolineare le caratteristiche, psicologiche o fisiognomiche, di personaggi sui quali l’autore concentra, durante la narrazione, il focus.

Gennaro A. Avano

saggista antropologo