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ISRAELE: NUOVA REALTÀ

La nascita del nuovo governo israeliano solleva una domanda di fondo: Israele diventerà una nazione democratica ma “soltanto ebraica” (nel senso che la democrazia sarà a beneficio dei soli cittadini ebrei), o resterà la nazione democratica di tutti i suoi cittadini?

Si prevedono leggi contro i LGTB (lesbians, gays, transgender, bisexuals).

Le donne non dovrebbero fare il servizio militare, il loro ruolo sarebbe limitato solo nell’ambito familiare.

Gli ortodossi continueranno a non studiare materie di base, inglese e matematica, e quindi difficilmente potranno inserirsi nel mondo lavorativo, per essere mantenuti soprattutto dai laici (anche dai religiosi non ortodossi), come sempre.

Si parla anche di leggi che non permetteranno la presenza di uomini e donne alle stesse manifestazioni culturali, concerti ecc.

Siamo arrivato al punto che ci sono membri del Parlamento, religiosi ed ortodossi, che chiedono di permettere a dottori, dottoresse, infermieri, infermiere di non curare LGTB o arabi. E così anche di permettere ad albergatori di non ospitare queste categorie ed a commercianti di non vendere i loro prodotti a queste componenti della popolazione, se ci sono negozi simili non molto lontano.

Persone condannate dalla giustizia, anche più volte, saranno ministri.

Si annuncia un indebolimento del sistema giuridico, fra l’altro permettendo al Parlamento di legiferare di nuovo, con una maggioranza relativamente ridotta, nei confronti del passato, riapprovando leggi rigettate dalla Corte Suprema perché considerate illegali, colpendo così la difesa principale dei diritti umani e delle minoranze. Il sistema giuridico sarà anche indebolito da una nuova legge che permetterà una politicizzazione più estrema del sistema di scelta dei giudici della Corte Suprema. Ed è bene ricordare qui che Israele non ha una Costituzione vera e propria, ma solo alcune Leggi di base, e che non vi è in Israele una Corte Costituzionale indipendente, ma la Corte Suprema, continuamente attaccata dalla destra nazionalista e dai religiosi.

Si parla sempre di una legge che potrebbe permettere la cessazione del processo a carico di Netanyahu.

Sta per essere presentata una legge che permetterà di nuovo a Derhi, ultraortodosso, più volte condannato, di essere ministro, cambiando la legge che proibisce a chi è stato condannato di essere ministro. Si annuncia una legge che dirà che solo chi è stato condannato a una pena di prigione effettiva non potrà essere ministro, mentre, nel caso di Derhi, si tratta di una condanna alla detenzione sotto condizione, e quindi non ancora effettiva.

Si vogliono promuovere leggi essenzialmente a favore degli ultraortodossi in campo economico e delle abitazioni, esentandoli dagli obblighi del servizio militare nella stessa misura di quelli per il resto della popolazione, che include anche religiosi non ortodossi.

Una situazione che induce molti a dire oggi, in Israele, che “l’Iran è già qui”.

Si prevedono leggi che permetteranno a più di un ministro di operare nello stesso ministero, leggi che permetteranno la politicizzazione dei ministeri, come quello della Difesa e della Sicurezza interna (Polizia).

Così Ben Gvir, esponente della estremissima destra, con 53 atti d’accusa e 8 condanne, che aveva minacciato Rabin poco prima della sua morte, sarà il Ministro della Sicurezza interna (sì, avete letto bene), e ha già fatto sapere che assumerà i ruoli che sono sempre stati del capo della polizia. Ci sarà così, in altri termini, una politicizzazione estrema della polizia, se il ministro potrà decidere, per esempio, chi interrogare e chi no, a chi permettere di manifestare e a chi no.  Paralizzazione del  ministero.

Così anche Smotrich, altro estremista di ultra-destra religioso, sarà anche il secondo Ministro della Difesa, contemporaneamente al vero Ministro, lui che non ha neanche completato il suo servizio militare. Ha chiesto di avere nel suo ruolo, nel Ministero della Difesa, responsabilità sulla Giudea Samaria, e da qui sorgono grandi timori che le sue azioni, se il governo accetterà il suo ruolo, porteranno ad una nuova Intifada, con gravi violenze da parte della popolazione palestinese nei territori, come alcuni anni fa.

Si vogliono promuovere leggi essenzialmente a favore dei religiosi e degli ultraortodossi in campo finanziario, delle abitazioni, senza una legge relativa ai loro obblighi relativi al servizio militare.

 

Jacob Stern, storico

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